...E cammini con noi

Saluto di Don Giorgio Basadonna
Milano, chiesa di Santa Maria del Suffragio, 14 agosto 1980.

 

Siamo qui a farti festa, Baden.
Ogni volta che ci si incontrava con te, era sempre una festa, perché tu portavi la tua nota di gioia, di entusiasmo, di fiducia, perché tu andavi sempre fino in fondo e davi coraggio e ottimismo.
Anche oggi siamo con te.
Tu non sei più visibile, non c’è più la tua voce, il tuo sorriso, la tua parola, ma ci sei tu, oggi più vivo di ieri, oggi che sei arrivato alla Casa del Padre e hai deposto per sempre la tua tenda.
Anche oggi è festa per noi.
Una strana festa che fiorisce sulle lacrime, sul cordoglio di noi tutti e non cancella l’amarezza di un vuoto incolmabile che hai lasciato tra noi.
Ma è pur sempre una festa perché ricordiamo e tocchiamo con mano tutto quanto di buono, di bello, di grande, di vivo,
abbiamo vissuto con te, abbiamo ricevuto da te.
Una festa perché capiamo meglio la ricchezza della tua vita, la ricchezza di quanto hai seminato in noi e vi resterà per sempre.
Possiamo meglio capire la «lunga, lunga traccia» che hai seguito con tanta fedeltà e che ora scolora nella luce sfolgorante di Dio che vedi faccia a faccia.
La tua lunga strada, Baden, ora la vediamo più chiara che mai nelle mani di Dio.
La tua strada di ragazzo entusiasta della vita di Esploratore, dove hai cominciato a imparare a essere pronto per servire.
E poi la strada della clandestinità, per continuare l’avventura scout, nonostante lo scioglimento decretato dal fascismo.
Strada in cui hai sentito l’irresistibile invito a seguire l’unico Capo e Maestro che ti chiamava al Sacerdozio.
E poi le strade della Resistenza, buie e pericolose, per mettere in salvo ebrei e prigionieri, vittime di un odio assurdo.
La strada di Dachau, le strade d’Europa con la «Freccia Rossa», per portare a tutti il messaggio e la preghiera dei ragazzi mutilati dalla guerra, i mutilatini di Don Gnocchi.
Le strade d’Ungheria, quando sembrava che anche per quella terra spuntasse il sole della libertà, subito soffocato dalla dittatura ancora imperante.
Le strade della FUCI prima come studente e poi come infaticabile e geniale Assistente.
Le strade di Lourdes, dove il servizio ai malati si nutriva dell’amore attinto alla Madre di Dio.
Le strade della tua carità sensibile e pronta accanto a chi soffre ed è solo.
Strade del Vajont, strada del Friuli.
La strada della scuola al Collegio San Carlo, al Liceo Parini, dove il tuo insegnamento era vita vissuta.
Le strade dell’impegno concreto per cambiare il volto a questa società non rispettosa dell’uomo.
E poi le strade dei campi e delle routes, con scouts e guide, con Capi e Assistenti per trasmettere loro l’ideale più bello, fino all’ultima tua strada che dalla terra di Francia ti ha condotto ai Campi Eterni del Cielo.
Ben arrivato, Baden!
È la tua festa, la festa del grande appuntamento con gli amici che ti hanno preceduto.
Certo Papa Paolo VI ti sarà venuto incontro, il tuo grande amico.
La festa del definitivo incontro con Dio, al quale hai sempre aspirato.
Ma sappiamo che l’Etemo Riposo non è ozio, né stasi, tantomeno per te, ma è estasi nell’amore operoso di Dio che crea, che redime, che salva, che parla, insegna, illumina ogni uomo che viene a questo mondo.
E in Dio tu ancora guardi e pensi a noi.
Ora tocca a noi, tu ci insegni la strada.
Il tuo sorriso buono e invitante, la tua battuta, penetrante e decisa, la violenza dei tuoi discorsi appassionati, la forza persuasiva del tuo esempio, il tuo taglio polemico, teso alla verità più pulita e a un impegno più generoso.
Le esperienze e i progetti, nati dalla tradizione, da cui il buon padre di famiglia, secondo il Vangelo, sa trarre il nuovo e il vecchio.
La tua passione per l’educazione dei giovani e il tormento per le nuove generazioni troppo spesso abbandonate a loro stesse e facili prede di fascini negativi.
Queste sono le tue tracce con cui ci indichi la strada.
Strada dell’ideale perseguito senza stanchezza e senza mezze misure.
Strada di una fede cristiana coraggiosa e coerente che non cede alle mode.
Strada di un servizio intelligente che previene e inventa per raggiungere chi più ha bisogno.
Strada di uno scoutismo autentico vissuto nella gioia e nella serietà della scelta cristiana.
Strada di un sacerdozio inteso come donazione totale a Dio e al prossimo.
Grazie a te, Baden, per questa strada che ci hai indicato, che hai camminato con noi e sulla quale ancora ci sei vicino.
Grazie per la cordiale amicizia, fraterna, premurosa, affettuosa, vissuta con totale generosità.
Grazie anche perché con te si poteva litigare duramente per poi trovare un nuovo e migliore punto d’intesa e di amicizia.
E grazie a Dio, perché nel mistero della sua volontà ha fatto entrare te nella nostra vita, lasciandone un segno incancellabile.
Noi continueremo facendo del nostro meglio.
Prenderemo il tuo posto a servire Dio, la Chiesa e il mondo.
Ora qui, come nel grande cerchio di gioia, siamo tutti insieme, scouts, parrocchiani, collaboratori, amici noti e ignoti, di ieri e di sempre, tutti accorsi per dirti ancora una volta la nostra riconoscenza.
Tutti, ad attingere nel mistero del Dio vivente la certezza della tua vita che ormai non tramonta.
L’Eucaristia che abbiamo celebrato ci unisca tutti nel Cristo Risorto.
Il Pane di Vita che abbiamo mangiato ci ha nutrito dell’Eterno, dandoci l’anticipo della Risurrezione di tutti, quando più nulla divide e separa.
Questo cerchio, fraterno ora si scioglie, ma qualcosa resta per sempre.
Qualcosa è cambiato dentro di noi.
Ci siamo riforniti di coraggio e di entusiasmo, ci stringiamo la mano, ci guardiamo in volto e ciascuno riparte col suo zaino carico di speranza e di dolore sull’unica grande strada che conduce a Dio.
Ciascuno sente che tu ancora sei presente, ci accompagni, ci sostieni
e cammini con noi.